Musica, lo streaming traina il boom globale: IA e superfan le nuove frontiere

12 aprile 2024

I dati di mercato del 2023 pubblicati da IFPI descrivono un settore vivace e in continua crescita grazie a sempre maggiori opportunità di partnership tra case discografiche e artisti.

Dopo nove anni di crescita costante il mercato globale di musica registrata ha raggiunto i 28,6 miliardi di dollari di ricavi con un aumento del 10,2% rispetto al 2022.

Sempre in crescita la quota di abbonamenti premium che è salita dell’11,2% Sono oltre 700 milioni gli abbonati ad un servizio di streaming musicale a livello globale.

Tutte le principali regioni hanno visto una dinamica positiva con la Cina, ora quinto mercato globale, in prima linea con oltre il 25% di incremento, a guidare la crescita del continente asiatico. L’Africa, ormai consolidata come area a sviluppo più rapido, ha realizzato un +24,7 % mentre il Nord America, che rappresenta l’area più rilevante dei consumi globali, ha superato il 7,4%

Nel quattordicesimo anno consecutivo di crescita, i ricavi in ​​America Latina sono aumentati notevolmente nel 2023 con un 19,4% che supera il tasso di crescita globale. Incrementi percentuali a due cifre per ​​Brasile (+13,4%) e Messico (+18,2%), i mercati più grandi della regione.

Il ruolo chiave dello streaming

Lo streaming è stato il fattore chiave ed è stato realizzato pari all’86,3% dei ricavi della regione.

Rappresentando più di un quarto dei ricavi globali (quota 28,1%) con una crescita dell’8,9%, l’Europa resta la seconda regione più grande del mondo con ricavi che nel 2023 hanno superato gli 8 miliardi di dollari.

Nel 2023, a parte il download, che continua la tendenza negativa, tutti i segmenti sono cresciuti, dai CD ai vinili, ai diritti per le pubbliche utilizzazioni e le sincronizzazioni.

L’esplosione della musica locale sui mercati globali

In tutti i Paesi gli artisti locali emergenti hanno visto espandere le proprie possibilità e gli investimenti delle case discografiche sono sempre più concentrati sul repertorio locale in tutte le aree del mondo, dalla Cina, all’Africa, al Medio Oriente.

Una nuova leva di talenti, grazie anche alle opportunità offerte dalle tecnologie hanno raggiunto il successo. Ad osservare come si è evoluto il mercato si nota in realtà come i fondamenti dell’A&R (artist & repertoire, ovvero la R&S dell’industria discografica) non sono cambiati, ma ora sono applicati in modo contemporaneo. L’A&R si è davvero evoluto in uno sport di squadra: ci sono soggetti che prima identificano le tendenze, poi c’è una persona con quel senso innato che dice: “Questo è commovente, è sostenibile, è un vero pezzo d’arte.” A quel punto c’è qualcuno che può davvero entrare nel “laboratorio” e aiutare quell’artista a crescere e poi, finalmente, un’altra persona che possa aiutarli a spostarsi nello spazio digitale e creare connessioni più ampie.

Oltre alle opportunità sempre più diffuse per gli artisti a livello locale, alcuni segmenti hanno sviluppato la capacità di penetrare nuovi mercati, come la musica latin, sempre più importante negli USA e il K-pop coreano, vero fenomeno globale.

Un elemento essenziale è ovviamente dato anche dalla grande diffusione di piattaforme per lo streaming di musica che offrono quella contestualità necessaria a diffondere un contenuto in maniera rapida e virale. Ci sono mercati, come ad esempio l’India, che nel 2023 è cresciuto del 15,3 % arrivando ad essere il 14 mercato mondiale, dove la transizione è avvenuta da un segmento fisico dominato dalle cassette ad uno scenario totalmente dominato dallo streaming.

La vitalità del mercato discografico italiano

Il mercato discografico italiano ha registrato una significativa crescita del 18.8% per un totale di 440 milioni di fatturato: segno di un’evidente vitalità del mercato della musica in Italia, che mette a segno una delle percentuali di crescita più alte del mondo e si posiziona come terzo mercato nell’Unione Europea, raggiungendo il migliore risultato di sempre in termini di percentuale con incrementi significativi in tutti i segmenti.

Con un repertorio locale molto forte (che raggiunge l’80% degli album più venduti), risultato degli incisivi investimenti delle etichette, anche grazie al Tax Credit, sono inoltre evidenti i successi degli artisti con un numero di titoli in grado di superare la fatidica soglia dei 10 milioni di streaming (premium + free): si tratta di ben 793 album nel 2023, + 235 titoli rispetto al 2022. E il confronto con il decennio precedente mostra una curva di crescita sorprendente: nel 2012 solo 137 album avevano infatti raggiunto la stessa soglia (+ 479% in soli dieci anni) con le equivalenti vendite di CD e download dell’epoca.

Crescono i ricavi degli artisti

Da rilevare su questo fronte anche l’aumento dei ricavi degli artisti, più pronunciato rispetto ai fatturati delle case discografiche. Tra il 2016 e il 2021 la quota di ricavi degli artisti rispetto al totale mercato è cresciuta del 20,2% arrivando a rappresentare il 34,9% di tutto l’incassato mondiale del settore. I pagamenti da parte delle case discografiche agli artisti, nello stesso intervallo di tempo, sono cresciuti del 96% contro un +63% dei fatturati delle case discografiche.

Uno studio di Oxford Economics, realizzato sul mercato tedesco, il più grande nell’EU, ha evidenziato come l’aumento dei ricavi nell’era dello streaming abbia portato anche ad un aumento dei pagamenti di royalty agli artisti. Mentre i ricavi del settore sono aumentati del 17% tra il 2010 e il 2022, i pagamenti agli artisti sono più che raddoppiati nello stesso periodo (con un aumento del 132%). È interessante notare che, in particolare, gli anticipi sono più che triplicati rispetto al 2010 (+273%). Sebbene gli anticipi rappresentino pagamenti ammortizzabili da parte dell’etichetta musicale agli artisti, essi vengono corrisposti indipendentemente dal successo dell’opera prodotta.

Le nuove sfide: superfan e AI generativa

Tra gli scenari più interessanti nella nuova frontiera della musica sicuramente uno è occupato dalle potenzialità dei superfan. Secondo la società di ricerche Midia, l’economia potenziale che ruota intorno alle basi di fan potrebbe valere oltre 3,5 miliardi di dollari in monetizzazioni. Le case discografiche stanno sempre di più definendo le giuste strategie per coltivare questa opportunità e il 2024 potrebbe vedere una forte spinta su tale fronte.

L’altro scenario è quello rappresentato dall’AI generativa. Michael Nash, vicepresidente esecutivo, direttore digitale, Universal Music Group, è ottimista: “il cambiamento tecnologico aiuta ad ampliare il mercato potenziale per la musica, da tutto ciò che accade nella sfera sociale, ad applicazioni rivoluzionarie nel campo della salute e del benessere, fino a raggiungere livelli più profondi di integrazione nel gaming che si estende a nuovi costrutti immersivi da definire come il metaverso.

Cosa che conferma anche Dennis Kooker, Presidente, Global Digital Business, Sony Music Entertainment: “Siamo alle fasi iniziali di una trasformazione molto significativa nel modo in cui le persone vogliono sperimentare e consumare musica. Il nostro obiettivo è promuovere la sperimentazione e lo sviluppo di un quadro attorno alle nuove tecnologie che alimentano tutto ciò è cambiamento, compreso l’intrattenimento immersivo, il gaming. Man mano che queste innovazioni avanzano e convergono sempre più, noi vogliamo fornire ai nostri artisti nuovi formati per la creatività e nuovi modelli di business che valorizzino adeguatamente il loro lavoro. Così facendo noi potremo posizionare al meglio i nostri talenti per trarre vantaggio da nuovi modi per raggiungere il pubblico e un aumento dei canali monetizzabili che possono integrare il modello in streaming.”