Due recenti notizie che, come vedremo, si intrecciano hanno rilevato l’accentuazione di fenomeni molto pericolosi per il futuro dell’industria discografica, degli autori e degli artisti.
Il fenomeno della musica generata dall’intelligenza artificiale
Mentre da un lato il settore cerca di identificare le nuove prospettive e le opportunità create dall’intelligenza artificiale generativa, con accordi di licenza e start up etiche, dall’altro la sfida con i fenomeni illeciti si fa sempre più ardua.
Deezer, la piattaforma globale di streaming musicale, ha appena comunicato che ogni giorno vengono caricati sul DSP oltre 20.000 brani interamente generati dall’IA. Questa cifra rappresenta oltre il 18% di tutti i contenuti caricati, in aumento rispetto al 10% registrato a gennaio 2025, quando Deezer ha lanciato il suo innovativo strumento di rilevamento musicale basato sull’IA.
“I contenuti generati dall’IA continuano a inondare piattaforme di streaming come Deezer e non vediamo alcun segno di rallentamento”, ha dichiarato Aurelien Herault, Chief Innovation Officer di Deezer. “L’IA generativa ha il potenziale per avere un impatto positivo sulla creazione e il consumo di musica, ma dobbiamo affrontare lo sviluppo con responsabilità e attenzione per salvaguardare i diritti e i ricavi di artisti e autori, mantenendo al contempo la trasparenza per i fan. Grazie al nostro strumento all’avanguardia, stiamo già rimuovendo i contenuti interamente generati dall’IA dalle raccomandazioni algoritmiche.”
Strumenti e brevetti per il rilevamento dei contenuti musicali artificiali
Lo strumento di rilevamento musicale basato sull’intelligenza artificiale di Deezer definisce uno standard di settore, con la capacità di rilevare musica generata al 100% dall’intelligenza artificiale dai modelli generativi più diffusi, come Suno e Udio, con la possibilità di aggiungere funzionalità di rilevamento praticamente per qualsiasi altro strumento simile, purché vi sia accesso a esempi di dati pertinenti. Non solo, Deezer ha compiuto progressi significativi nella creazione di un sistema per rilevare contenuti generati dall’intelligenza artificiale senza un set di dati specifico su cui addestrarsi.
Lo scorso dicembre Deezer aveva depositato due brevetti per un sistema di rilevazione dei brani creati con l’AI che verrebbero rimossi dalle playlist.
Considerando la quota di mercato minoritaria di Deezer a livello globale rispetto, ad esempio, a piattaforme come Spotify e YouTube. Il fenomeno è sempre più preoccupante e l’inquinamento delle piattaforme sarà oggettivamente uno dei problemi più significativi anche dal punto economico, per l’impatto che i brani artificiali avranno nel diluire i ricavi dei brani originali.
Impatto economico dell’intelligenza artificiale sui ricavi degli artisti
Secondo un recente studio di Cisac, la confederazione degli organismi di gestione collettiva degli autori, “l’AI generativa arricchirà le aziende tecnologiche, mettendo a repentaglio in modo sostanziale il reddito dei creatori umani nei prossimi cinque anni”.
Secondo Cisac, entro il 2030 “i ricavi dei fornitori di modelli di Gen AI conosceranno una crescita decisa”, ma, in contemporanea, i “creator rischieranno di perdere una quota importante del loro reddito a causa dell’impatto sostitutivo dell’intelligenza artificiale sulle opere create dall’uomo”.
I creator di contenuti musicali e audiovisivi vedranno rispettivamente il 24% e il 21% dei loro ricavi a rischio di perdita entro il 2028. Complessivamente, secondo lo studio la perdita cumulativa sarà di 22 miliardi di euro nel periodo di 5 anni (10 miliardi di euro nella musica e 12 miliardi di euro nell’audiovisivo).
Un secondo fronte, ma che si intreccia anch’esso con l’AI è quello che riguarda la manipolazione dello streaming per frodare classifiche e anche qui ottenere indebiti ricavi.
Manipolazione dello streaming e frodi legate all’intelligenza artificiale
Nei giorni scorsi, le forze dell’ordine brasiliane, attraverso l’unità criminalità informatica della Procura di San Paolo, Cyber Gaeco, hanno avviato un’operazione di interdizione su larga scala, prendendo di mira JustAnotherPanel, un servizio globale che offre streaming falsi utilizzati per frodi legate allo streaming. JustAnotherPanel fornisce l’infrastruttura tecnica a una vasta rete di siti di rivenditori che offrono streaming falsi su piattaforme di streaming digitale, nonché altre interazioni non autentiche come falsi like e follower.
A seguito di un’azione coordinata supportata da IFPI e Pro-Música Brasil, la Procura ha ottenuto un’ordinanza del tribunale che impone il blocco di JustAnotherPanel, insieme alla sua infrastruttura commerciale, in tutto il Brasile. L’ordinanza è in fase di attuazione e almeno 43 servizi locali illegali sono stati interrotti e oltre 1.131 rivenditori esteri sono stati colpiti. Inoltre, l’operazione ha scoperto l’esteso sistema botnet che faceva parte dell’infrastruttura di JustAnotherPanel per diffondere comportamenti non autentici online.
Sfide future e contromisure nell’era dell’IA nella musica
Fornendo falsi streaming musicali, JustAnotherPanel ha ingannato i fan e, in definitiva, ha distolto i guadagni da artisti e creatori musicali. Tale attività è stata ritenuta reato, inclusa la violazione delle leggi a tutela dei consumatori.
L’azione intrapresa in Brasile contro JustAnotherPanel segna un altro momento importante negli sforzi del Paese per proteggere artisti e titolari dei diritti da malintenzionati che sfruttano l’ecosistema musicale nel suo complesso, contribuendo al contempo a garantire ai fan un’esperienza musicale online autentica. Si tratta dell’azione più imponente mai intrapresa finora e avrà un impatto enorme sul panorama delle frodi legate allo streaming.
Come è noto, la streaming manipulation consiste nell’aumentare artificialmente le proprie visualizzazioni, gli stream, i follow e le vendite per ottenere dei ricavi o per manipolare la popolarità del brano nelle classifiche, nelle playlist o nei risultati di ricerca. Vi sono aziende, che a fronte di un fee aiutano a ottenere più stream, follow, download, un posizionamento favorevole in playlist o, più in generale, visibilità sulle piattaforme streaming.
Questi sistemi sono sempre più controllati attraverso l’intelligenza artificiale generativa e vere e proprie fabbriche di bot. I maggiori DSP attuano severe contromisure ma è evidente che l’innovazione sempre più spinta porterà a sempre nuove sfide.