Nelle ultime settimane sono emersi alcuni dati interessanti legati alla sostenibilità del modello dello streaming musicale che vanno analizzati nel dettaglio. Con il mondo del live fermo a causa della pandemia si è infatti discusso molto sulle potenzialità offerte dal digitale e soprattutto se i ricavi generati dalla distribuzione di contenuti musicali in streaming possano in parte compensare le mancate entrate a causa del Covid-19. Nelle audizioni che si sono svolte presso il Parlamento del Regno Unito sono stati resi disponibili alcuni dati molto utili per comprendere le dinamiche in atto e anche dal recente annuncio di Spotify è stato possibile disporre di nuove informazioni sull’ecosistema della musica digitale nel 2020.
La prima osservazione riguarda il ruolo che un’etichetta musicale svolge nel contesto della produzione discografica: il sostegno creativo che un’azienda offre all’artista è fondamentalmente basato sui ricavi generati dalla vendita di musica. Nel meccanismo tradizionale la casa discografica paga all’artista delle somme come anticipi che coprono generalmente i costi di registrazione, della produzione di videoclip e di altre spese necessarie nella fase di produzione. In aggiunta, la label mette a disposizione somme per il marketing, la promozione e la distribuzione. Questi costi, sulla base del contratto, sono sostenuti senza che vi sia per l’etichetta la possibilità di recuperare gli investimenti che sono stati versati come anticipi, anche in caso di un palese insuccesso. Questo è un aspetto molto importante da tenere in considerazione quando ci si riferisce ai valori in gioco nell’era dello streaming, dove, per esempio, una cifra ritenuta considerevole come un milione di stream non ha naturalmente lo stesso peso delle vendite di singoli 45 giri nell’era del prodotto fisico.
Con lo sviluppo del mercato digitale, e in particolare con la nascita delle piattaforme per lo streaming, le barriere all’ingresso nella produzione e soprattutto nella messa a disposizione dei contenuti online per il consumo da parte dei fan sono di fatto scompare, effettuando un processo di democratizzazione dei ricavi, con molti più profili in grado di monetizzare su una scala più ampia di consumatori. Questo ovviamente ha ampliato il numero di artisti in grado di generare ricavi superando una concentrazione del mercato che nell’era del CD limitava i ricavi a una ristretta rosa di star affermate.
La BPI, la federazione delle industrie fonografiche britanniche, ha evidenziato come nel 2012 i primi dieci artisti nelle classifiche avessero generato il 12,7% di tutte le vendite di CD nel Regno Unito, mentre nel 2019 i primi dieci artisti avessero generato solo il 6% di tutti gli stream. Milleottocento artisti hanno superato nel 2020 i dieci milioni di stream, il 72% in più dei 1.048 artisti che nel 2007 avevano raggiunto l’equivalente di diecimila album tra CD, vinili e download. Questo fenomeno è comune a tutti i Paesi nell’era della musica digitale e l’estrema parcellizzazione dei ricavi è anche legata a un sempre maggiore numero di artisti attivi sul mercato. Sempre BPI ha mostrato come tra il 2010 e il 2012 il numero di nuovi artisti firmati dalle major fossero stati 107 nel Regno Unito, mentre tra il 2017 e il 2019 il numero è salito a 175.
Tale crescita - merito dello streaming - è stata confermata anche da Spotify con i dati rilasciati nel corso del recente evento globale: secondo la piattaforma 57 mila artisti rappresentano il 90% degli stream mensili. Un numero quadruplicato in sei anni. Negli ultimi quattro anni, il numero di artisti il cui catalogo ha generato più di un milione di dollari all’anno è cresciuto dell’82% raggiungendo la cifra di 800 artisti. E il numero di artisti le cui registrazioni musicali hanno generato oltre centomila dollari all’anno è cresciuto del 79% negli ultimi quattro anni, arrivando a quota 7500 artisti.
È evidente pertanto come la rivoluzione tecnologica che ha attraversato il settore musicale abbia ampliato le opportunità e offerto una platea di fatto globale, ingrossando le fila di coloro che hanno trovato un’occasione per emergere raggiungendo migliaia di fan e generando ricavi economici sempre più diffusi.