Il live streaming cambierà per sempre la musica classica e l'opera

12 gennaio 2021

Nel settore della musica sinfonica e dei teatri d’opera lo streaming di eventi dal vivo in realtà non è una totale novità. Diverse esperienze si sono concretizzate nel corso degli anni, se confrontate al mondo del pop, ma la pandemia ha offerto un ulteriore trampolino che potrebbe fornire l’opportunità per rilanciare un settore che ha sempre sofferto dell’assenza di un ricambio nel pubblico.

Molti teatri hanno sperimentato solo di recente le nuove frontiere dello streaming, anche in Italia. Un intenso dibattito, come è avvenuto nel mondo del pop, si è focalizzato molto sull’opportunità e la sostenibilità economica dello streaming oltre che sui rischi che tali eventi potessero finire per cannibalizzare il futuro dei teatri alla ripresa dell’attività normale.

In realtà, quello che sta accadendo, confermato da molte esperienze, è che la musica cosiddetta “colta” potrebbe beneficiare di un incredibile effetto promozionale da questa situazione, con evidenti opportunità di estendere il pubblico e di raggiungerne addirittura uno nuovo, magari in fasce più giovani della popolazione da sempre difficilmente raggiungibili.

Da rilevare che mentre rispetto ai giovanissimi, solitamente grandi fan dei generi musicali quali hip hop, rap e latin, tra le persone intorno ai quaranta, cinquant’anni, i dati relativi alla percezione di eventi in live streaming sono tutt’altro che negativi. Complice anche una maggiore possibilità economica il pubblico più adulto ha dimostrato forte interesse per i concerti virtuali e questo ha generato alcuni ritorni interessanti nell’ultimo anno.

Molti teatri costituiscono poi un’esperienza esclusiva e anche in un futuro prossimo, la garanzia di poter rendere disponibili al pubblico nazionale e internazionale eventi unici contestualmente alla realizzazione della performance dal vivo in sede è una prospettiva interessante anche dal punto di vista economico.

Il web ha spalancato gli ascolti, ha allargato le platee come mai prima. Un nuovo pubblico inatteso è arrivato, adesso tocca a noi musicisti cercare di tenercelo stretto per quando si tornerà a fare musica dal vivo” ha detto il direttore d’orchestra Lorenzo Viotti al Corriere della Sera, prima dell’esibizione che ha inaugurato il 2021 alla Scala.

Questo concetto riassume in realtà tutto quello che la rivoluzione dello streaming sta generando in tanti settori, non solo quello della musica. Il pubblico è destinato a crescere, così come avvenuto con i fan di musica registrata, grazie alle piattaforme digitali. Un pubblico peraltro spesso nuovo, che si avvicina alla produzione artistica proprio grazie alle nuove declinazioni digitali. Nella discografica i consumatori di musica che si sono abbonati ai servizi di streaming sono oltre 150 milioni nel mondo, numeri non paragonabili alle ristrette schiere di consumatori di CD degli ultimi venti anni.

Il direttore artistico del Festival Donizetti di Bergamo, Francesco Micheli, racconta che, nonostante il bellissimo teatro appena rinnovato fosse chiuso, l’edizione dell’evento tra novembre e dicembre del 2020, ha visto un incredibile successo, con 22020 abbonati e tra chi ha acquistato un singolo ticket e il concerto di gala le presenze online hanno superato le 11 mila, tutte paganti.

Queste esperienze, insieme a molte altre che non possiamo citare per questioni di spazio e già attive sia a livello internazionale sia in Italia dimostrano che l’innovazione in atto è in grado di essere recepita dal pubblico molto più velocemente di quanto si possa immaginare o prevedere.

La conversione e l’adattamento alle tecnologie digitali avvenuto durante la pandemia sta trasformando interi settori e quello della cultura si trova di fronte ad una enorme opportunità per ampliare il bacino di fan, e allo stesso tempo di integrare nuove capacità tecniche, ad esempio la virtual reality, per generare dimensioni esperienziali più sofisticate ed attrattive.

Questo pubblico nuovo, che costituisce l’eredità della stagione di zoom, è in realtà un enorme patrimonio in grado di generare nuove risorse, sia economiche, sia sociali, ampliando la platea che in futuro frequenterà anche i teatri dal vivo.