La direttiva sul copyright spiegata in 4 punti

22 settembre 2016

Le tecnologie digitali hanno modificato il modo in cui la musica e molti altri contenuti sono prodotti, distribuiti e fruiti dagli utenti. La Commissione Europea ha quindi introdotto alcune proposte al fine di aggiornare il regime di tute del copyright in modo da adeguarlo al sistema odierno (Strategia per il mercato unico digitale).   

Per  fare un po' di chiarezza, ecco un sintetico elenco puntato sulla riforma comunitaria del copyright e su quello che comporta:

  1. Seguendo la proposta sulla portabilità dei contenuti online, presentata nel dicembre 2015, è stato concesso ai consumatori il diritto di utilizzare i propri abbonamenti online di film, musica, e-book quando si trovano al di fuori del paese di origine. Con la nuova proposta si consente alle emittenti di ottenere più facilmente le autorizzazioni dei titolari dei diritti (di cui hanno bisogno per trasmettere programmi online in altri Stati membri dell'EU). Sono quei programmi che le emittenti trasmettono online contemporaneamente alle trasmissioni televisive o i servizi di catch up a disposizione online in altri Stati europei.
  2. Un passaggio importante la proposta di direttiva sul diritto d’autore lo ha intrapreso sul fronte del “value gap”: la discriminazione remunerativa in atto per la musica soprattutto nel segmento del video streaming. Le nuove norme vogliono rafforzare la posizione dei titolari dei diritti nella negoziazione e nella percezione di una remunerazione per l'utilizzo online dei contenuti su piattaforme per la condivisione di video quali Youtube o Dailymotion. Tali piattaforme avranno l’obbligo di utilizzare tecnologie efficaci per individuare automaticamente canzoni o opere audiovisive che i titolari dei diritti hanno identificato e la cui autorizzazione o eliminazione è stata concordata con le piattaforme.
  3. Un altro elemento della proposta riguarda i giornali, le riviste e altre pubblicazioni. La Commissione propone di introdurre un nuovo diritto connesso per gli editori, analogo a quello già esistente per i produttori di film, i produttori discografici e altri operatori delle industrie creative come le emittenti. Secondo la Commissione “il nuovo diritto riconosce l’importante ruolo svolto dagli editori a stampa nell'investire in contenuti giornalistici di qualità e nel crearli, che è essenziale per l’accesso dei cittadini alla conoscenza nelle nostre società democratiche".
  4. Il progetto di direttiva obbligherà inoltre, gli editori e i produttori alla trasparenza e ad informare gli autori o gli interpreti o esecutori dei profitti ottenuti con le loro opere. Istituisce un meccanismo per aiutare gli autori, gli interpreti ed esecutori ad ottenere una quota equa della remunerazione in sede di negoziazione con i produttori e gli editori e dovrebbe condurre ad un grado più elevato di fiducia tra tutti gli attori della catena del valore digitale.
 

Ora si avvierà il percorso nel Parlamento EU per l’adozione della Direttiva per cui si dovranno aspettare mesi prima che il percorso sarà concluso e la Direttiva sia adottata definitivamente.