I lunghi giorni di quarantena hanno visto la musica come una compagna costante di vari contesti, dai canti all’unisono della gente sui balconi alla serie di eventi online promossi da singoli o gruppi di artisti. Alcune operazioni sono state coordinate con l’obiettivo di affiancare a un’offerta musicale continuativa (in assenza di concerti) anche la raccolta di fondi. Ad esempio ogni giorno, per quattro settimane, quattordici siti (Allmusicitalia, Frequenza Italiana, Musica dal Palco, Newsic, Ondefunky, Onstage, Optimagazine e Rockol, più bellacanzone.it, fourzine.it, ilmohicano.it, rocknation.it, spettacolo.eu, spettacolonews.com) hanno pubblicato e promosso ogni concerto “da casa” che abbia utilizzato l’hashtag #iosuonodacasa.
In televisione ha invece avuto grande successo l’iniziativa Musica che unisce, che ha raccolto oltre 7,6 milioni di euro di donazioni arrivate alla Protezione civile, con un insieme di registrazioni di artisti realizzate presso il proprio domicilio e “montati” in una lunga serata di musica in televisione e radio. Negli USA un evento simile è stato organizzato da iHeart radio ed è andato in onda su FOX, coinvolgendo con performance in streaming da casa star del calibro di Elton John, Mariah Carey, Billie Eilish, Alicia Keys, Camila Cabello, Shawn Mendes, Sam Smith.
In una situazione particolarmente difficile per il settore, con gli eventi live fermi, le novità discografiche rallentate e solo lo streaming dalle piattaforme a generare ricavi, è chiaro che da queste prime esperienze online si debba individuare una strategia per ridurre il drammatico impatto della crisi che avrà i suoi effetti ancora per molto tempo. Come viene evidenziato sempre di più nelle analisi degli esperti sanitari, gli eventi di massa, come i concerti e lo sport, saranno tra gli ultimi ad ottenere il via libera - in alcuni casi si parla addirittura di una ripresa nel 2021, e già un serie di eventi sono stati riprogrammati da un anno all’altro.
Tra le possibili strategie di contenimento dell’inevitabile declino di fatturato il settore potrebbe cercare di riconvertire momentaneamente una parte di questi eventi in streaming. Nel settore della classica e dell’opera ci sono diversi esempi di eventi in diretta con streaming in abbonamento o con accesso a pagamento pay-per-view. Recentemente, negli Stati Uniti, il festival digitale Live From Out There, cui si accede tramite sottoscrizione, senza una lineup di primo piano ha generato ricavi per 100 mila dollari in un solo weekend di marzo: questo esempio dimostra che vi sono delle potenzialità per provare a ridurre l’impatto del blocco con soluzioni tecnologiche oggi ampiamente disponibili.
Considerando anche i limiti sanitari e di “social distancing” potrebbe tornare di qualche utilità anche l’offerta in virtual reality, fino ad oggi considerata poco efficace: l’utilizzo di visori e tecnologie immersive potrebbero infatti per lo meno limitare la serrata totale e consentire qualche operazione con ritorni economici. Nel 2017 Hulu lanciò una partnership con Live Nation per una serie di concerti in VR chiamata “On Stage”: un modello che ora potrebbe tornare clamorosamente utile.
Allo stesso tempo tutta la macchina dell’industria musicale potrebbe riprendere con le pubblicazioni di novità, in questa fase interrotte, ma che invece nell’attuale situazione di “arresti domiciliari” per molti fan potrebbe essere visto come un’ottima proposta. Pur essendo vero che i dati di consumo dicono che una gran parte dello streaming musicale avviene in mobilità e la mobilità oggi è crollata anche fino all’87% in Italia, è importante notare che in queste condizioni si creano grandi opportunità per un ascolto più ragionato e rilassato dentro le abitazioni.
Vi sono ampi margini per conquistare nuove fette di pubblico grazie all’adozione obbligata di strumenti di connessione online. E l’accesso a immensi cataloghi musicali con oltre quaranta milioni di brani è una risorsa che in questo momento può canalizzarsi in nuove interessanti opportunità per far crescere la domanda di musica in streaming e in particolare gli abbonati.