Accademici, molti di loro, si è scoperto dopo,
finanziati da Google, politici, e difensori delle libertà civili, si sono battuti senza quartiere alla richiesta di definire un quadro legislativo che individuasse un chiaro concetto di responsabilità degli intermediari mettendo le basi per l'humus che ha generato la situazione attuale.
Perfino l'Unione Europea non ha avuto il coraggio, nella propria strategia per l'
agenda digitale, di affrontare una vera e propria riforma della normativa sul commercio elettronico, salvo poi provare a proporre una timida
comunicazione sulle piattaforme online e ora una ancora più soft
consultazione sulle
fake news, che senza una radicale revisione dei concetti quali il
safe harbour non produrrà niente di concreto.
Ma una colpa determinante in questo processo l'ha avuta paradossalmente proprio la stampa, che oggi invoca un freno alle