La musica italiana non domina soltanto le classifiche di vendita
ma è in testa alle preferenze degli italiani anche quando vanno al
supermercato o escono fuori a cena. Secondo i dati
dell'Osservatorio sui Contenuti Digitali di Nielsen per FIMI, la
musica pop di casa nostra è in testa alla preferenze di ascolto per
il 70% degli italiani, contro un 51% di musica pop internazionale e
un 44% di musica rock.
L'ascolto di musica italiana, che prevale nelle preferenze dei
consumatori, ha un ruolo determinante anche negli utilizzi per
l'intrattenimento del pubblico che frequenta i centri commerciali o
i ristoranti. Secondo le analisi di FIMI, che per la prima volta ha
rielaborato i dati sull'ascolto di musica dell'Osservatorio con
ricerche internazionali sulla musica come strumento di supporto al
business, quali Heartbeats International, è molto importante
trasmettere musica di qualità in un contesto commerciale, pena
l'allontanamento del consumatore. Il 40% dei consumatori afferma di
non poter rinunciare alla musica per alcun motivo, le ricerche
hanno dimostrato come sia fondamentale evitare la semplice "musica
di sottofondo" che rischia al contrario di infastidire i
consumatori e i colleghi di lavoro. Risulta determinante invece
conoscere a fondo i gusti musicali dei propri clienti,
accompagnandoli con le sonorità che conoscono e che cercano anche
nei loro luoghi preferiti nel tempo libero.
E' molto importante associare un brand alla musica, soprattutto
nei confronti dei più giovani. La musica sconosciuta o noiosa ed
irritante allontana il 43% dei consumatori, la musica sbagliata il
44%. La musica di qualità non serve soltanto ad andare incontro ai
consumatori, secondo Heartbeats International aumenta la
produttività nel contesto lavorativo nel 48% dei casi, crea un
ambiente rilassante nel 56% e migliora la collaborazione tra i
colleghi di lavoro nel 38%.
I risultati dello studio di Heartbeats e dell'Osservatorio sono
fondamentali per comprendere come l'attenzione alla tipologia di
musica, e nel caso italiano come seguire i gusti dei consumatori,
sia essenziale in qualsiasi attività che veda la presenza di
persone nell'esercizio commerciale o della ristorazione.
Nel 2011 il 73% degli artisti nella classifica di vendita erano
italiani, ed anche nel 2012 la penetrazione della musica italiana è
molto elevata, un fattore che dovrebbe essere tenuto in forte
considerazione anche da chi, a livello professionale, opera nella
sonorizzazione di ambienti commerciali e più in generale del public
performance.
Il mercato dei diritti connessi alla musica registrata, nel 2011
ha fatturato in Italia quasi 26 milioni di euro, è ed in crescita
nel 2012. Quasi la metà proviene dalle utilizzazioni di musica in
contesti pubblici.
In allegato le slide relative alla ricerca presentata