03Cresciuti del 6% i ricavi della musica digitale che nel 2010
sono stati di 4,6 miliardi di dollari. Più di 400 sono ormai le
piattaforme a livello mondiale dalle quali è possibile scaricare
legalmente musica.
In Italia i download nel 2010 sono stati oltre 12 milioni con un
incremento del 12% rispetto all'anno precedente
E' stato presentato questa mattina a Londra da IFPI - International
Federation of Music Phonographic Industry - il nuovo Digital Music
Report 2011 che evidenzia sin dalle prime pagine una forte crescita
e consapevolezza da parte dei consumatori nell'utilizzo delle ormai
più di 400 piattaforme che a livello mondiale permettono di fruire
ed acquistare musica attraverso il web.
I ricavi derivanti dalla musica digitale sono stati nel 2010, 4,6
miliardi di dollari, con una crescita del 6% a livello mondiale.
Sono ormai oltre 13 milioni le tracce disponibili a livello
mondiale negli store digitali il che ha permesso, nel giro di 6
anni, un incremento del 1000% dei ricavi derivanti dalla musica
online. La crescita del mercato della musica digitale ha visto
coinvolta anche l'Italia dove, nell'ultimo anno, i download sono
stati oltre 12 milioni con un incremento del 12% rispetto all'anno
precedente.
Il documento IFPI mette poi anche in risalto come la lotta alla
pirateria e lo sviluppo di nuovi modelli di business, uniti alla
cooperazione con gli ISP Provider e alla crescita costante dello
streaming, audio e video, siano elementi fondamentali per un
continuo sviluppo di un mercato che ancora non riesce completamente
a coprire le perdite relative al mercato tradizionale.
Frances Moore, Amministratore Delegato di IFPI ha dichiarato:
"molti governi si stanno rendendo conto che è fondamentale attuare
dei provvedimenti che siano in grado realmente di ridurre l'impatto
della pirateria. Nell'ultimo anno Francia e Sud Corea hanno
promosso azioni incisive, chiedendo la collaborazione degli ISP
Provider al fine di ridurre il fenomeno dell'illegalità sulle reti
internet. Simili azioni sono in corso di valutazioni di UK, Nuova
Zelanda e Malesia. Anche l'Europa sta rivedendo le proprie norme in
materia di tutela del diritto d'autore e questo non può che
costituire un elemento di ottimismo"
In questo contesto vale la pena sottolineare in Italia la
consultazione lanciata da AGCOM su una procedura in sede
amministrativa che di fatto permette di impedire l'accesso a siti
che consentano il download illegale e a siti che indicizzano file
illeciti così come avvenuto in sede penale con Pirate Bay.
In allegato il Digital Music Report 2011