IAB Italia, FPM e FAPAV insieme per contrastare la pubblicità sui siti web pirata: un mercato parallelo che vale 227 milioni di dollari

12 giugno 2014

L’incontro annuale con le Istituzioni, promosso da IAB Italia, è stato occasione per presentare il Memorandum of Understanding (MoU) per il contrasto alla pirateria su internet, iniziativa di autoregolamentazione di IAB Italia, FPM e FAPAV che mira a bloccare l’inserzione pubblicitaria sulle piattaforme illegali, in quanto principale fonte di finanziamento

Si è conclusa la quarta edizione di IAB Events, l'annuale incontro con le Istituzioni, promosso da IAB Italia, che ha ospitato oggi un confronto sul tema della tutela della legalità in Rete come elemento fondamentale per lo sviluppo del business e per la crescita dell'economia digitale in Italia.

L'evento, che riunisce a Roma i principali attori a livello governativo e parlamentare, i protagonisti della Industry e delle Authority del nostro Paese, è stato occasione per presentare il Memorandum of Understanding sul contrasto alla pirateria su internet, iniziativa nata dalla collaborazione tra IAB Italia (Interactive Advertising Bureau), FPM (Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale) e FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) per affiancare concretamente le Istituzioni nella lotta alla pirateria online, contrastando l'inserzione pubblicitaria sulle piattaforme web illegali.

"In un mercato digitale che cresce, la pirateria rappresenta un enorme ostacolo: solo una Rete etica e sicura può consentire alla Digital Economy di continuare a svilupparsi, rendendo il nostro Paese sempre più attraente per gli investitori e portare con sé nuove opportunità da un punto di vista economico ed occupazionale." - Ha esordito così Carlo Noseda, Presidente di IAB Italia, nell'aprire i lavori. "Ostacolare l'inserzione pubblicitaria sui siti pirata - ha proseguito Noseda - vuol dire eliminare una delle principali fonti di reddito di questo mercato parallelo, che minaccia lo sviluppo di un mercato sano e legale, driver di competitività per il Sistema- Paese. L'obiettivo di questa collaborazione è approdare a nuovi modelli di governance delle pratiche commerciali per limitare l'illegalità sul web, tutelare i produttori di contenuti, gli operatori del mercato pubblicitario, gli investitori e anche gli utenti."

A confermare l'impatto economico negativo della pubblicità sui siti illegali, è stata la presentazione di Enzo Mazza, Presidente di FPM, secondo cui i siti torrent e linking attirano una parte significativa dei profitti pubblicitari: il fatturato aggregato di un panel di 596 siti è stimato in 226.7 milioni di dollari con un profitto medio dell'83%. Di questi siti, i 45 più grandi, cioè il 7.6% del totale, rappresentano il 62.5% dei ricavi. Il sito più grande realizza circa 3 milioni di dollari, ma sono decine i siti che superano i 100mila dollari. (Fonte: Ricerca Digital Citizens Alliance - www.digitalcitizensactionalliance.org).

"Il Memorandum, realizzato grazie all'impegno di IAB, intende favorire in sede di autoregolamentazione, una strategia coordinata contro la possibilità, per i siti illegali, di ottenere investimenti pubblicitari" - ha dichiarato Enzo Mazza - "Si tratta di un mercato nero della pubblicità che fa fruttare importanti profitti a queste organizzazioni criminali. Questo accordo è quindi un passo importante che coniuga l'azione di enforcement portata avanti dalla GdF, e da Agcom in sede amministrativa, con un'azione di follow the money utile a mettere in difficoltà le piattaforme illecite. Oggi bisogna lavorare e sostenere i modelli di business legali sull'offerta di musica online, che già rappresentano un terzo del mercato musicale, e l'intesa sottoscritta va appunto in questa direzione".

"Oggi è una giornata importante per la tutela dei contenuti creativi." - ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV. "FAPAV è felice di essere parte attiva di questo accordo che ha il principale obiettivo di andare a colpire una delle principali fonti di guadagno dei siti pirata, ossia la pubblicità. L'intesa con IAB rappresenta un'opportunità concreta per contrastare efficacemente il problema della pirateria audiovisiva e va ad aggiungersi a quanto recentemente implementato nel nostro paese in tema di tutela dei contenuti grazie all'avvio del Regolamento AgCom. Solamente con un approccio completo al problema (enforcement, educazione alla legalità e cooperazione tra gli operatori) sarà possibile ottenere dei risultati concreti e creare i presupposti per lo sviluppo di un'offerta legale ricca e competitiva".

La Tavola Rotonda dedicata al confronto sui contenuti dell'accordo, ha visto avvicendarsi insieme a Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV, Enzo Mazza, Presidente FPM e Raffaele Cirullo, Consigliere IAB Italia, relatori di spicco quali gli On. Paolo Gentiloni, Stefano Quintarelli e Antonio Palmieri, Fabio Del Giudice, Direttore Confindustria Cultura Italia, l'Avv. Guido Scorza, Presidente dell'Istituto per le Politiche dell'Innovazione e, a dare il punto di vista delle aziende, Enrico Bellini, Policy Analyst di Google e Paolo Portioli, Direttore Marketing di Seat PG e Consigliere IAB Italia.

A seguire l'intervento di Antonio Amendola, Consigliere del Sottosegretario di Stato Antonello Giacomelli - Ministero dello Sviluppo Economico - il quale ha sottolineato come lo sviluppo del settore digitale e la completa implementazione dell'Agenda Digitale rappresentino una priorità per il Governo. "L'autoregolamentazione tra gli stakeholders è un esercizio di responsabilità che indica la maturità del mercato." - ha dichiarato Amendola - "E va perseguita e supportata a tutti i livelli. Combattere per certi valori e certi principi è più facile che esserne all'altezza. Condividere le regole consente di esserlo".

In chiusura Francesco Posteraro, Commissario Agcom e relatore al Regolamento per la tutela del diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica, ha dichiarato: "Il Memorandum of Understanding sottoscritto da IAB Italia, FAPAV e FPM dimostra come l'autoregolamentazione possa concretamente contribuire alla governance di internet, e in particolare a far progredire sulla rete l'area della legalità. Il Memorandum può infatti rappresentare un punto di svolta nella lotta alla pirateria digitale, in quanto dare modo agli operatori pubblicitari di non allocare le loro inserzioni sui siti pirata equivale a privare questi ultimi della principale risorsa che alimenta il loro business criminale".