Milano, 13 settembre 2001. La società di revisione Price WaterhouseCooper ha diffuso i dati relativi al primo semestre dell'anno che mostrano una nuova e più incisiva flessione nel mercato discografico italiano dopo il dato negativo dell'anno 2000. Complessivamente il mercato cala del 9,44 % a unità vendute e del 5,59 % a valore. Le unità vendute nel primo semestre dellanno sono state complessivamente 22 milioni circa rispetto ai 24 milioni del primo semestre del 2000. Complessivamente il fatturato del primo semestre è stato di 321 miliardi contro i 340 dello stesso periodo dello scorso anno. Il cd album, la fetta più importante del mercato, ha perso il 3,21 % a unità e lo 0,91 % a valore. I cd singoli calano del 6,9 % a unità e del 2,09 a valore. Recupera nella prima parte dellanno il repertorio italiano che rappresenta il 47% del mercato contro un 48,4% dell'internazionale che perde nella prima parte dellanno il 15 %. Diversi gli elementi che hanno determinato una situazione negativa nel primo semestre dellanno. Assenza di grandi uscite internazionali che sono invece previste in autunno, ulteriore crescita del fenomeno della masterizzazione di cd. Secondo stime della società di consulenza Understanding & Solution, soltanto nel 2000 in Italia sono stati immessi sul mercato 125 milioni di cd vergini contro 35 milioni di cd registrati. Inoltre, i primi mesi dellanno hanno significato per lItalia lesplosione del fenomeno Napster, con oltre un milione di navigatori italiani sistematicamente collegati ai server del sistema di distribuzione di musica online ora disattivato dopo una decisione dei giudici americani. FIMI, Federazione industria musicale italiana, rappresenta oltre 100 aziende tra le quali le maggiori aziende del settore e più di novanta etichette indipendenti. L'industria discografica nel 2000 ha fatturato allincirca 712 miliardi. Per maggiori informazioni Ufficio stampa FIMI Tel 02/795879