Un archivio sonoro in un unico catalogo digitale, dalle incisioni dei primi del ‘900, fino alla musica rock, passando per le romanze, i canti di guerra e di liberazione, il pop made in Italy la musica da ballo, i protagonisti di Sanremo, la musica popolare e quella di protesta. Un grande progetto reso possibile anche grazie ai fondi dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (l’ex Discoteca di Stato) ed alla collaborazione della FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), delle Associazioni di produttori indipendenti, della SIAE e di Spotify.
“Il Ministero ritiene l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi un inestimabile luogo della memoria - afferma Paola Passarelli, Direttore generale biblioteche ed istituti culturali del MiBAC - grazie a questo archivio multimediale abbiamo a disposizione il panorama completo della nostra musica popolare, per conoscerlo e riscoprirlo”.
Un patrimonio musicale che rappresenta, inoltre, un prezioso elemento per raccontare e promuovere l’Italia all’estero. Il portale, fruibile in 7 lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, russo, cinese, giapponese), è stato in quest’anno arricchito e implementato con oltre 73 mila canzoni e 79 nuove playlist.
“La musica italiana, soprattutto all’estero - conclude Mario De Simoni – Presidente di Ales spa - riscuote un successo e una credibilità al pari di altre forme d’arte e come tale deve essere protetta attraverso la digitalizzazione e messa a disposizione per una quanto più ampia fruizione”.
Consultabile e ascoltabile gratuitamente sul sito www.canzoneitaliana.it