Il Rapporto 2007 sulla Musica Digitale, redatto ogni dall'IFPI, è stato per la prima volta tradotto dalla FIMI in lingua italiana e diffuso attraverso i principali canali mediatici. Questo perché anche in Italia, come nel resto del mondo, la musica cosiddetta "liquida" ha avuto un grande sviluppo come è dimostrato anche dai risultati di mercato dell'anno appena concluso. Nel 2006 infatti la musica digitale in Italia ha raggiunto il 6,11% del mercato, facendo registrare un fatturato di 16,7 milioni di euro, di cui quasi 7 milioni di euro (+119 %) attraverso Internet e 9.7 milioni di euro (+ 15,8 %) attraverso la telefonia mobile. A livello mondiale le vendite di musica attraverso Internet e telefonia mobile sono più che raddoppiate rispetto l'anno scorso, raggiungendo circa i due miliardi di dollari di fatturato e ricoprendo una fetta pari al 10% del mercato discografico globale. Questo è quanto emerge dal Digital Music Report 2007 diffuso dall'IFPI - International Federation of Music Phonographic Industry - documento che racchiude tutti i dati internazionali relativi al mercato della musica fruita attraverso la rete. Il grande boom della musica digitale ha letteralmente trasformato il business delle case discografiche, le quali hanno stretto nuovi accordi commerciali con partner tecnologici ed avviato un forte processo di digitalizzazione dei propri cataloghi. Nel 2006 le canzoni disponibili in rete sono più che raddoppiate rispetto l'anno precedente, raggiungendo quota 4 milioni; migliaia di album sono stati convertiti in formato digitale e resi disponibili nelle oltre 500 piattaforme legali localizzate in 40 Paesi. Tuttavia la crescita sostenuta della musica digitale non ha ancora compensato la crisi del mercato del compact disc, in calo costante ormai da cinque anni. In aggiunta la pirateria on-line rappresenta ancora una grave minaccia per lo sviluppo dei contenuti digitali musicali. Nuove ricerche suggeriscono che le azioni legali su larga scala - sono state nel 2006 circa 10 mila annunciate in circa 18 Paesi, tra i quali l'Italia - contro gli uploaders del P2P - hanno contenuto il fenomeno della pirateria riducendo il numero complessivo di chi utilizza internet per scaricare illegalmente musica. Ma questo non è sufficiente: è necessario che anche i services providers prendano coscienza del problema, anche eventualmente con azioni di tipo giudiziario. Il Digital Music Report 2007 mostra anche come l'industria discografica sia ormai un combinato tra il business tradizionale e le nuove frontiere del digitale, anche sul fronte dello sviluppo e della promozione di nuova musica, tramite tutti i canali più innovativi. Lo studio sottolinea anche la necessità di un maggiore intervento da parte dei Governi e delle istituzioni per combattere la pirateria e tutelare maggiormente la proprietà intellettuale. Il documento redatto dall'IFPI presenta uno scenario completamente rinnovato del mercato discografico: accanto alle numerose piattaforme digitali, prima fra tutte i.Tunes, si sono infatti sviluppati nuovi modelli di distribuzione di musica che hanno permesso di aprire nuove opportunità di business, come è successo per esempio con YouTube e Myspace nel campo dei video musicali o della telefonia mobile con le suonerie. In allegato il documento in lingua italiana