La normativa vigente in Italia in materia di condivisione illegale di materiale protetto da diritto d’autore

22 ottobre 2009

La normativa vigente in Italia in materia di condivisione illegale di materiale protetto da diritto d'autore prevede una multa fino a 2.000 euro e sanzioni amministrative accessorie che possono anche raggiungere svariati milioni di euro (103 euro di sanzione per ogni file illegale). Nel caso venga ravvisato lo scopo di lucro, oltre alle sanzioni amministrative già citate, l'imputato rischia una pena detentiva fino a tre anni di carcere e una multa fino a 15.000 euro.

Al fine di chiarire l'attuale situazione e i comportamenti oggetto di rilevanza penale, a parte i profili di responsabilità civile sempre tutelati e che prevedono per i titolari dei diritti un'azione giudiziaria con richiesta di risarcimento del danno, le norme in vigore colpiscono, con diversi livelli di intensità sia chi scarica, sia chi condivide.

Chi scarica semplicemente rischia una sanzione amministrativa, quella prevista dall'art. 174-ter l. 633/41. Per colui che invece mette in condivisione opere protette, occorre distinguere tra chi lo fa a fini di lucro e chi lo fa per profitto. Nel primo caso si ricade nelle ipotesi dell'art. 171-ter comma 2, lett. a-bis) l.633/41, con sanzioni molti pesanti. Chi condivide senza una contropartita economica, rimane soggetto ad una sanzione penale che è quella dell'art. 171, comma 1, lett. a-bis)