Musica Italiana: l'intero settore ha incontrato il Ministro Rutelli per chiedere con forza una legge di settore

17 gennaio 2008

Difendere il diritto d'autore, ufficializzare la musica popolare italiana come cultura sul piano anche fiscale, imporre alle radio italiane una quota di musica italiana pari al 50% da distruibuire sul totale della musica trasmessa, questi i principali argomenti discussi tra i principali esponenti del settore musicale e il ministro Francesco Rutelli. "La cultura popolare e' parte del Paese e la musica popolare italiana rappresenta una ricchezza culturale ed economica importante anche per la definizione identitaria nazionale", ha dichiarato Francesco Rutelli al termine dell'incontro al quale ne seguiranno altri nel corso delle prossime settimane. Il Presidente di Fimi, Enzo Mazza, al termine dell'incontro ha dichiarato: "una filiera compatta per chiedere che finalmente l'Italia si doti di una legge di settore, questa è l'esperienza positiva dell'incontro con il ministro Rutelli. Enrico Ruggeri, Claudio Baglioni, Antonello Venditti, Mariella Nava, Gigi D'Alessio, Caterina Caselli, Mogol, i Pooh, Francesco Renga, Andrea Bocelli, Beppe Servillo sono stati i cantanti intervenuti al fianco dell'on. Andrea Colasio, di Giorgio Assumma, presidente della Societa' Italiana Autori e Editori (Siae), di Enzo Mazza, presidente della Federazione Industria Musicale Italiana (Fimi), di Ilaria Gradella, presidente di Assomusica, di Caterina Caselli della Sugar, di Mario Limongelli, presidente dei Produttori musicali indipendenti (PMI), di Giordano Sangiorgi, presidente di Audiocoop, di Walter Vergnano dell'Anfols, l'associazione dei sovrintendenti lirici.