Musica online, Fimi: Service Provider e Case Discografiche devono lavorare insieme per lo sviluppo del mercato digitale

9 novembre 2011

Mentre la società di ricerca americana Gartner Inc diffonde previsioni positive per il mercato della musica online, stimato per la fine del 2011 a 6,3 miliardi di dollari USA, rispetto ai 5,9 miliardi del 2010, e i numeri italiani mostrano, nei primi nove mesi un'ulteriore crescita del 17 % del fatturato generato da download e streaming, con una quota di mercato del 23% sul totale (ma sul alcuni album si arriva anche al 37% come questa settimana con i Coldplay), Fimi-Confindustria, lancia un appello all'incontro annuale dei service provider: strategia comune per sviluppare il mercato dei contenuti, è l'unica strada per crescere. Il Presidente di FIMI, Enzo Mazza, intervenendo all'assise annuale di AIIP, Associazione Italiana Internet Provider, ha evidenziato come le opportunità fornite dal digitale (Fimi è anche tra i partner del DAG - Digital Advisory Group - l'iniziativa di Amcham e MCkinsey per lo sviluppo del digitale in Italia) possano favorire tutta la filiera consentendo sempre di più al mercato legale di affermarsi mettendo ai margini le piattaforme abusive gestite da organizzazioni criminali all'estero. Il Presidente Mazza ha anche auspicato che con la comunicazione della Commissione EU firmata dal Commissario Kroes, che non ha opposto alcun intervento vincolante sul provvedimento Agcom, ma piuttosto abbia solo richiesto chiarimenti utili a favorire una migliore applicazione del regolamento, si possa procedere con l'approvazione dello stesso, elemento fondamentale nella strategia di sviluppo dei contenuti digitali. "I nostri partner oggi, da Apple con Itunes, a Google, con YouTube, a Telecom, con CuboMusica, sono la migliore risposta alla pirateria e i numeri lo dimostrano, ma allo stesso tempo vanno messe nell'angolo quelle imprese che ritengono di operare nell'illegalità" ha detto Mazza chiedendo agli ISP un'iniziativa comune contro la pirateria. "Dobbiamo prendere spunto da quanto per esempio sta avvenendo in USA, dove ISP e imprese discografiche stanno lavorando insieme per una campagna basata su una risposta graduata che contrasti l'illegalità e dobbiamo anche leggere nelle parole del Segretario di Stato Hilary Clinton che ha chiaramente detto che non sono inconciliabili le esigenze di tutela delle proprietà intellettuale in rete con le garanzie di libertà dei cittadini, un'indicazione a procedere senza pregiudizi ideologici" ha concluso il Presidente di FIMI.