Nei giorni scorsi IFPI, la federazione dell’industria musicale internazionale, ha presentato l’ultima edizione di Engaging with Music, il report annuale che fotografa i consumatori di musica tra i 16 e i 64 anni in ventidue Paesi nel mondo.
Alla recente Milano Music Week abbiamo avuto l’occasione di vedere più nel dettaglio i dati riguardanti l’Italia. C’era molta curiosità per i risultati della ricerca dopo i due anni complessi della pandemia: si trattava di vedere se alcune realtà esplose durante il 2020 e il 2021 fossero confermate anche nell’ultimo anno e come il pubblico dei fan si fosse mosso su segmenti come la musica dal vivo e l’innovazione tecnologica spinta.
Le interviste che hanno fornito la base della ricerca sono state effettuate tra giugno e settembre del 2022. Un primo dato rilevante è sicuramente la crescita nel 2022 del 7,3% del tempo dedicato all’ascolto di musica nel nostro Paese rispetto al 2021, con una media di oltre 20,5 ore alla settimana. Un dato che cresce fino quasi a 24 ore tra i ragazzi di 16-24 anni. Inoltre sono sette, in media, le modalità più diffuse per ascoltare musica, dal video streaming di YouTube allo streaming in abbonamento, alla radio, ai dischi di vinile o CD, ai concerti, ai social media, fino a TikTok.
Un fan di musica ascolta in Italia in media 28 brani alla settimana. Nella generazione tra i 16 e i 24 anni l’84% sceglie i servizi streaming, mentre nella fascia tra i 55-64 il 35% ascolta musica in radio, dato che scende al 4% tra i giovanissimi. L’esplosione degli abbonamenti ai servizi streaming si è confermata anche dopo la pandemia, con una costante crescita, guidata anche qui prevalentemente dalla generazione Z.
Da notare, come già rilevato durante la pandemia, quanto la musica sia stata importante per la collettività. Il 64% degli ascoltatori di musica in Italia ha ammesso come questa sia fondamentale per la propria salute mentale.
Lo studio ha anche evidenziato come l’esplosione delle nuove piattaforme di ascolto, ad esempio TikTok, abbiano avuto un forte impatto sulle generazioni più giovani. Il 38% dei ragazzi tra i 16-24 anni ha infatti scoperto nuova musica su queste piattaforme musicali di social media. La musica italiana, come confermato anche dalle classifiche, domina i consumi nel nostro Paese, con il pop italiano che, da solo, realizza oltre il 50% degli ascolti nella popolazione e con il rap che raggiunge il 43% nella generazione Z.
Lo smartphone rimane e si conferma il device più diffuso per consumare musica. Dati interessanti emergono anche dal legame tra musica e gaming con il 44% dei giocatori che hanno dichiarato di aver seguito un evento musicale in live streaming su una piattaforma come Fortnite o Roblox.
In conclusione, è emerso che per il 72% degli italiani la musica non è mai stata così accessibile come oggi e con queste opportunità di disporre di un’enorme varietà di musica e con così tante opzioni di ascolto. Una vera rivoluzione tecnologica e creativa che potrà solo far ulteriormente crescere le opportunità.