Nei giorni scorsi è stato rilasciato l’ultimo report di Ifpi e Ipsos Connect sui consumi di musica a livello globale. Un rapporto che si basa su una ricerca condotta su utenti di internet tra i 13 e i 64 anni in tredici dei principali mercati mondiali di musica (Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Messico, Corea del Sud, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti). Territori che rappresentano l’85% del mercato globale di musica registrata. Un interessante insight ha riguardato in particolare le nuove generazioni, molto coinvolte soprattutto dallo streaming.
- I fan di tutto il mondo sono sempre più legati allo streaming audio: a livello globale, il 45% degli utenti ascolta la musica tramite un servizio audio autorizzato (un incremento del 37% rispetto al 2016). Il 90% degli ascoltatori in streaming sente la musica utilizzando uno smartphone.
- I giovani fan rimangono fortemente legati alla musica, nonostante l’abbondanza dei media concorrenti: la fascia 13-15 anni è molto legata alla musica, l’85% utilizza i servizi in streaming.
Anche in Italia il coinvolgimento musicale risulta sempre più rilevante. Gli utenti dei servizi streaming nel 2017 hanno raggiunto il 46% contro il 40% del 2016. Il 77% dei ragazzi tra 13 e 15 anni ascolta musica in streaming sia esso audio come video. Tra questi quasi il 70% afferma che la musica è importante nella propria vita. In crescita tra i giovanissimi anche il consumo a pagamento (premium). Il 33% di loro ha un abbonamento ad un servizio di streaming.
Pochi giorni fa il Governo ha approvato il nuovo decreto per il rinnovo del bonus cultura che per i ragazzi del 1999 che compiranno 18 anni nel 2017.
L’innovazione di quest’anno è legata proprio all’inclusione della musica registrata tra i prodotti inclusi nel paniere. Un importante riconoscimento del valore culturale della musica in tutte le sue forme e un’ottima opportunità, proprio tramite i nuovi servizi digitali, di connettere i ragazzi alla musica legale.