Molti sistemi di home entertainment, d’altronde, offrono grandi prestazioni per la musica in streaming in HD e tutta la famiglia può cercare rifugio e conforto nell’ascolto di musica, che studi scientifici hanno confermato essere uno dei più potenti anti depressivi. Abbonarsi alle piattaforme, scegliere le più belle playlist, farne delle proprie condividendole con gli amici a distanza è un modo di gestire la socialità pur rimanendo lontani. Personalmente ho creato alcune playlist per mia madre, chiusa da settimane in una clinica per evitare contagi, e anche questo ci tiene vicini. Le mando ogni giorno un link con qualcosa da ascoltare o le segnalo alcune opere liriche da vedere su vari canali online. Per molti anziani la musica è una grande compagnia, non dimentichiamolo.
Per i ragazzi nati nel 2001 dagli inizi di marzo si è anche aperta una nuova opportunità, quella del Bonus cultura con ben 500 euro da spendere in musica, utile anche per acquistare online vinili o cd, oppure per farsi un utile abbonamento premium a Spotify. Un’ottima chance visti i tempi.
Tutta la musica aiuta, ma un ricercatore – Jacob Jolij, neuroscienziato dell’Università di Gronigen – ha anche determinato quale musica serva di più a favorire l’umore positivo: le composizioni sonore il cui tempo è uguale o maggiore a 150 beat per minuto possono infatti fornire una grande quantità di energia al cervello. E allora cosa aspettiamo a fare questa infornata di canzoni nell’era del lockdown?