L’intelligenza artificiale generativa nell’industria musicale: un’opportunità, ma con regole certe
Gli investimenti di start-up di AI generativa nel settore musicale si fanno sempre più rilevanti e ogni giorno si susseguono annunci di nuovi strumenti per la creazione di contenuti discografici e video musicali che dovrebbero rendere sempre più semplice per chiunque generare una hit musicale. Molte di queste innovazioni in realtà sono realizzare tramite lo “scraping” di contenuti protetti da copyright o addirittura con immagini e voci di artisti per addestrare le grandi piattaforme. Nel recente AI Act europeo, appena pubblicato ufficialmente, viene confermato che i fornitori del modello GPAI (General Purpose AI) devono ottenere l’autorizzazione dai titolari dei diritti se desiderano effettuare l’estrazione di testo e dati su contenuti protetti da diritto d’autore. Inoltre, viene previsto un obbligo per i fornitori del modello GPAI di conservare una documentazione tecnica dettagliata relativa allo sviluppo dei modelli e di renderne disponibile una sufficientemente dettagliata sintesi dei contenuti utilizzati per la formazione, al fine di facilitare le parti con interessi legittimi, compresi i titolari dei diritti d’autore, di esercitare e far valere i propri diritti previsti dalle normative dell’UE.  Infine, un obbligo per i fornitori del modello GPAI di mettere in atto politiche per conformarsi alle norme sul diritto d’autore della UE, indipendentemente da dove hanno acquisito dati o formati e sviluppatii modelli, per garantire condizioni di parità tra i fornitori di modelli GPAI laddove il fornitore può ottenere un vantaggio competitivo nell’UE applicando un diritto d’autore con standard inferiore rispetto a quelli previsti dall’UE. Sul lato opposto dell’Atlantico sono state citate in giudizio due...
29/07/2024