Nuove azioni giudiziarie contro il file sharing illegale: 963 i soggetti denunciati.
-248 hanno già versato risarcimenti o pagato multe salate – In Italia sono 26 le nuove denunce – 963 nuove azioni lanciate in 11 Paesi tra Europa e Asia
fattori che hanno fatto perdere il 30% di tutto il suo valore ( 200 milioni di yen o 1.8 milioni di dollari) tra il 2000 e il 2004. La nuova ondata di azioni legali coordinate dall’IFPI (Federazione internazionale dell’industria fonografica) con l’appoggio di più di 1400 case discografiche, ha coinvolto non solo utilizzatori di Kazaa (KaZaA, Kazaa Lite, iMesh), ma anche di nuovi servizi di file-sharing inclusi eDonkey e eMule, diversi servizi Gnutella (Bearshare, Limewire), OpenNap, WinMX e Winny, DirectConnect e BitTorrent.
Sanzionati: un giudice tedesco, un cuoco francese , un consigliere comunale britannico
Un anno dopo le prime azioni, penali e civili, intentate dall’industria discografica contro la pirateria in Europa, 246 persone hanno già versato sanzioni o indennizzi mediamente per più di 3 mila euro ciascuno. Si tratta principalmente di cittadini di età compresa tra i 20 e i 35 anni, che hanno un’occupazione tra le più diverse, dal direttore di azienda, al rappresentante di auto, dall’insegnante all’autotrasportatore. Tra i sanzionati anche un giudice tedesco, un cuoco francese e un consigliere comunale locale britannico. Tutti si sono resi responsabili di aver condiviso illegalmente online brani musicali in quantità variabile da qualche centinaia a decine di migliaia.
9900 sono i casi registrati in USA. Questo porta il numero totale di azioni legali intraprese a livello internazionale a 11.552 In Italia le azioni condotte nei primi mesi del 2005 hanno portato alla denuncia di 26 soggetti che ponevano in condivisione grandi quantità di brani musicali. Le azioni recenti seguono altre similari iniziative che hanno colpito 37 soggetti nel 2004. Di questi ultimi, circa il 20 % ha già versato sanzioni amministrative ed è in attesa del procedimento penale connesso.
Enzo Mazza, direttore generale di FIMI, Federazione dell’Industria Musicale Italiana ha dichiarato: Sono stati colpiti duramente i pusher delle musica illegale e nelle prossime settimane altri soggetti saranno perseguiti per la violazione sistematica delle norme.
Gli effetti della campagna
IFPI ha promosso anche un recentissima campagna di grande impatto. Il numero di file musicali scaricati illegalmente in Germania nell’arco del 2004 si è ridotto del 35%, 382 milioni di file scaricati rispetto ai 602 milioni dell’anno precedente. Il mercato musicale tedesco è stato danneggiato dal file-sharing illegale e ha registrato molte azioni legali, come del resto in ogni altro Paese europeo. L’indagine, condotta su un campione di 10 mila individui, è stata realizzata dalla GFK con l’IFPI tedesca nel mese di marzo ed è la ricerca più aggiornata in materia. Kazaa ha registrato tra i propri abbonati un calo di adesioni intorno al 45% ( da 4.2 a 2.3 milioni di utilizzatori) in concomitanza con l’inizio delle notifiche e delle campagne legali. IFPI avverte che seguiranno ulteriori cause legali in più Paesi. Un rilevante numero di industrie in Spagna e Svezia, pesantemente danneggiate dalla pirateria, con una diminuzione delle vendite quest’anno del 12.5% e, nell’anno precedente, del 18%, hanno inviato instant messaging a tutti coloro che apparivano come potenziali distributori di musica illegale in rete. Nelle stesso periodo di tempo più di 6 milioni di instant messaging sono stati inviati a persone che utilizzavano servizi di file-sharing in 10 Paesi al di fuori degli Stati Uniti.
Gli effetti della campagna mostrano:
Il notevole impatto sul file-sharing nonostante l’aumento di penetrazione della banda larga. Complessivamente il numero di file musicali illegali su internet, ha subito un calo vertiginoso, passando da 1.1. miliardi nell’aprile del 2003 a 870 milioni nel 2005, con una diminuzione del 21%. Nello stesso periodo la penetrazione della banda larga è cresciuta del 75%, passando da 80 a 140 milioni di utenti a livello mondiale. I servizi legali di
musica ondine sono cresciuti in maniera esponenziale l’anno scorso, arrivando a 200 milioni di pezzi scaricati in USA e Europa contro i 20 milioni del 2003. Il numero di siti ondine dove gli utenti possono acquistare musica legale hanno raggiunto quota 150 in Europa e più di 230 in totale, contro i 50 dell’anno prima. Si nota un cambio di rotta da parte dell’opinione pubblica nei confronti del file-sharing illegale. Grazie ad una corretta campagna
pubblicitaria via internet, tramite campagne di artisti, messaggi istantanei e cause legali, 7 persone su 10 sanno che il file-sharing senza permesso del possessore del copyright è illegale. John Kennedy, Presidente e CEO di IFPI ha dichiarato: il primo anno di azioni svolte per fermare il file-sharing illegale non è stato particolarmente felice, tanto da non essere celebrato. Quando però si osserva l’impatto delle campagne di sensibilizzazione messe in atto l’anno scorso, non si può non essere ottimisti. Oggi giorno le persone di ogni parte d’Europa sanno senza dubbio che scaricare musica illegalmente è contro la legge, danneggia il mercato musicale, crea perdita di posti di lavoro e comporta il rischio di sanzioni amministrative. Noi abbiamo speso due anni per informare la gente su questo punto e oggi l’ignoranza non può essere considerata una scusa. Le persone denunciate sono di tutti i generi. Noi non scegliamo loro, sono loro stessi che si fanno scegliere in base al materiale che condividono. Non mi gratifica sapere che qualche trasgressore è stato sanzionato a pagare un sostanzioso indennizzo. Comunque molti ignorano gli avvertimenti e si pentono solo quando incappano nella sanzione. Io spero che la gente impari dalle esperienze negative vissute da chi ha deciso di scaricare musica illegalmente. Non possiamo dubitare dell’effetto che le campagne provocano. Il file-sharing è iniziato a diminuire: il traffico sulle reti peer-to-peer era diventato una spirale senza controllo nel passato, oggi è calato. Contemporaneamente l’offerta di download legale è decollata, i consumatori hanno cominciato ad apprezzare ed utilizzare i servizi di distribuzione legale.
Il profilo dei 216 trasgressori europei
I pirati della musica online sono diventati molto visibili. La prima analisi compiuta dall’IFPI sui trasgressori mostra i seguenti dati:
Età e Sesso: Molti dei casi illegali di file-sharing riguardano persone di età compresa tra i 25 e i 35 anni, con una percentuale molto bassa di giovani sotto i 20 anni. Più dei due terzi sono uomini
Occupazione: c’è un ampio ventaglio di professioni, inclusi gli insegnanti e altri professionisti del settore pubblico, lavoratori nel settore tecnologico, studenti. C’è un legame stretto verso le professioni legate al mondo dell’IT, ma il target è composto anche da un giudice, un medico, un cuoco, un’infermiera, un autotrasportatore, un venditore di auto, un DJ, un direttore di azienda, un consigliere comunale
Residenza: molti abitano in grandi paesi e città
Cosa scaricano: principalmente le classifiche con le principali 50 hit di maggior successo in varie versioni, da poche decine di centinaia a migliaia di brani. Il più grande fenomeno si è registrato in Francia, con più di 56 mila brani condivisi, equivalenti a più di 5 mila Cd album.
Tipiche giustificazioni: mio figlio non lo sapeva, non ero consapevole che tutto ciò non si poteva fare; Kazaa è legale al 100%, io non capisco perché devo essere accusato; Io ho usato solo Kazaa per catalogare e suonare la mia musica; Io non sono un abituale utilizzatore di questo servizio; io devo pagare poco perché mi limito a fare qualche download di tanto in tanto, Altri scaricano più di me: io mi sento un capro- espiatorio; Perché non ci sono avvisi nel sito di Kazaa?; Io sapevo che era illegale ma era comodo e gratuito.