Registrare musica fatta con l’AI: ora si può (con qualche limite)
Le società di gestione collettiva aprono alla registrazione delle opere create con l’AI. Che significa? Quali sono i limiti e le restrizioni? Vediamo bene. Mentre le etichette musicali e alcune piattaforme di AI generativa annunciano i primi accordi di licenza, quali quelli tra Universal Music e Warner Music con UDIO e Stability AI e quello delle tre major con la start-up Klay, le società di gestione collettiva dei diritti d’autore e connessi aprono alla registrazione di brani nei quali l’AI contribuisce alla creazione del contenuto. Registrare opere musicali generate con l’AI: l’apertura di ASCAP, BMI e SOCAN Negli USA e in Canada, seguendo le indicazioni emerse dal Copyright Office, che ha considerato proteggibile un’opera realizzata con il contributo dell’AI, dove l’“espressione umana” rimanga “percepibile”, abbiamo visto giungere l’annuncio delle tre società di gestione collettiva ASCAP, BMI e SOCAN, che comunicano di aver adottato politiche che consentono la registrazione di composizioni musicali parzialmente generate utilizzando strumenti di intelligenza artificiale (AI). A seguito dell’annuncio le opere potranno ora essere registrate direttamente presso le singole società, secondo regole che selezionano con attenzione quali contenuti possano entrare in repertorio. Come vengono definite le opere musicali generate con l’AI Analizzando nel dettaglio le indicazioni delle tre società di gestione (PRO), queste definiscono un’opera musicale parzialmente generata con AI come quella che combina elementi di contenuto musicale generato dall’AI con elementi di paternità umana. Questa tipologia di opere sarà ora inclusa nei repertori completi concessi in licenza da ciascuna società. Resta invece l’esclusione per le composizioni musicali create interamente con strumenti AI, che non saranno idonee alla registrazione...
26/11/2025

