L’intelligenza artificiale aiuta a combattere la pirateria
Sembrano studenti che passano l’ora di ricreazione nel nuovo distretto di City Life a Milano ma in realtà, mentre questi ragazzi, tutti giovanissimi esperti di informatica italiani, ucraini, filippini e cinesi, si riposano per in pausa pranzo, centinaia di robot verificano la presenza di contenuti pirata musicali, televisivi o di importanti brand di moda sul web per rimuovere o bloccarne la diffusione. Dopo l’era degli acquisti simulati, delle perquisizioni con i finanzieri nei bassi napoletani, la nuova frontiera della lotta alla contraffazione digitale avviene dietro una serie di monitor che controllano milioni di contenuti messi a disposizione online a livello globale. Sono siti di e-commerce cinesi, russi o indiani, piattaforme di musica o film in streaming, canali IPTV illegali i nuovi target delle realtà di brand protection come, ad esempio DcP, una start up dedicata che, dotata di tutte le ultime tecnologie, offre servizi di difesa dalla pirateria e contraffazione a marchi di moda, editori, aziende radiotelevisive e major musicali. Ai primi di marzo la Commissione EU ha pubblicato una raccomandazione in materia di contrasto ai contenuti illegali online che prevede misure operative volte a garantire maggiore rapidità nella rilevazione e nella rimozione dei contenuti illegali online, a rafforzare la collaborazione tra imprese, segnalatori affidabili e autorità preposte all’applicazione della legge, nonché ad aumentare la trasparenza e le garanzie a favore dei cittadini. Secondo l’EUIPO nel 2013 il commercio internazionale delle merci contraffatte e usurpative rappresentava fino al 2,5 % del commercio mondiale, per un valore pari a 461 miliardi...
21/03/2018