Anche gli adulti ascoltano musica in streaming, i giovani scoprono i Beatles
La recente ricerca di IFPI, il Music listening report, evidenzia per la prima volta una crescita dello streaming anche tra le generazioni adulte. La rivoluzione tecnologica del mercato discografico, infatti, è stata fino ad oggi guidata dai giovanissimi e dai generi musicali amati dai teenager, ma ora gli adulti che stanno superando il digital divide accedono alle piattaforme streaming cominciando a riequilibrare i consumi e in generi. C’è tuttavia un’altra evoluzione in corso che potrebbe aprire a nuovi scenari: l’enorme repertorio digitale presente sulle piattaforme, che ormai supera i 45 milioni di tracce, nasconde infatti interessanti possibilità di rilancio di generi e artisti che per le nuove generazioni sono completamente sconosciuti. Nei giorni scorsi, a Londra, si è tenuta la conferenza di Music Week – Tech Summit. Tra gli argomenti emersi, in mezzo all’innovazione tecnologica, smart speaker, intelligenza artificiale e blockchain, uno si è rivelato stimolante: si tratta dell’enorme potenzialità del catalogo. Come ha osservato Adrian Pope di Pias, il maggiore servizio internazionale e distributore di etichette indie, il catalogo è una grande eredità del passato, si porta appresso una storia, ma molti consumatori oggi scoprono musica senza avere nessuna idea della data di rilascio. Vi è pertanto una grossa opportunità di promuovere e sviluppare i repertori evergreen con una strategia simile a quella adottata per il lancio di nuove release inedite. In questo contesto fa eco quanto affermato da Orla Lee Fischer, SVP marketing di Universal Music: secondo la manager, il recente ritorno al primo posto in Uk dei Beatles con 50th anniversary edition...
21/10/2019

