AI, vittoria storica degli autori nel caso OpenAI vs Gema
La prima sentenza in materia di diritti d’autore e AI generativa nell’Unione Europea arriva dalla Germania dove il Tribunale di Monaco I (LG München I) ha condannato OpenAI e la sua intelligenza artificiale ChatGPT nella causa promossa dalla società di gestione collettiva tedesca GEMA. Secondo quanto comunicato dal Tribunale, con la 42ª Camera civile, l’utilizzo di testi di canzoni da parte della piattaforma viola il diritto d’autore. Come è noto, la causa è stata intentata dalla società di gestione collettiva GEMA qualche mese fa. In concreto, si trattava di nove brani – tra cui titoli famosi come “Atemlos” di Helene Fischer e Kristina Bach, “Männer” di Herbert Grönemeyer, “Über den Wolken” di Reinhard Mey, nonché “In der Weihnachtsbäckerei” e “Wie schön, dass du geboren bist” di Rolf Zuckowski. I cardini della decisione: memorizzazione e violazione del copyright Questi sarebbero i cardini principali della sentenza: Il tribunale ha stabilito che la generazione di testi di nove canzoni negli output di OpenAI dimostra che il modello ha “memorizzato” tali opere. Ha ritenuto che questa attività costituisca una violazione del diritto d’autore sia per le riproduzioni avvenute all’interno del modello stesso, sia per la successiva messa a disposizione delle opere negli output. Quest’ultima (la capacità del modello di generare i testi) è stata considerata prova sufficiente che copie complete delle opere devono essere state riprodotte nel modello stesso e che tale copia costituisce una violazione del diritto d’autore. Il tribunale ha affermato: «Ai fini della riproduzione ai sensi del diritto d’autore, può rimanere aperta la questione di come funzioni in dettaglio la memorizzazione. È irrilevante se si parli di archiviazione o copia dei dati di addestramento o, come...
12/11/2025