Come e quanto crescono i proventi per l'utilizzazione di musica

3 maggio 2016

Quanto vale il mercato dei diritti connessi per l’industria discografica nel nostro Paese? Musica nei supermercati, musica nelle radio, musica in palestra. La colonna sonora della nostra giornata è scandita dalla presenza costante di musica. I NUMERI DEL CONSORZIO I dati di bilancio di SCF, il consorzio che in Italia gestisce la maggior parte dei repertori di major ed etichette indipendenti, mostrano che nel 2015 i diritti connessi hanno raggiunto i 53,2 milioni di euro, con un incremento del 40% rispetto all'anno precedente. L’Italia è il nono mercato mondiale e l’incidenza dei diritti ormai si avvicina al 30% dell’intero giro d’affari dell’industria (in Italia) e con utili molto elevati. A livello globale i diritti sono passati da 1,44 milioni di dollari nel 2010 a 2,9 milioni nel 2015. I primi mercati per il segmento della public performance sono Stati Uniti, Regno Unito e Francia. LE TENDENZE In crescita in Italia anche i diritti ripartiti ai titolari di copyright, ovvero produttori ed artisti, che hanno incassato da SCF oltre 40 milioni di euro (+ 20%). In particolare, rispetto agli artisti, SCF ha distribuito alle collecting di settore il 34% in più di diritti rispetto all'anno precedente, corrispondenti a quasi 17 milioni di euro. CHI CRESCE DI PIÚ In particolare sono incrementate le ripartizioni della copia privata, del 55%, i ricavi dall’estero, quasi del 100 % e i new media, del 15% anche se la maggior parte dei diritti versati riguarda tutt'ora broadcasting e pubblica diffusione. In crescita anche la base clienti SCF, con un utilizzo sempre più diffuso della musica di qualità nell'ambito della pubblica esecuzione. L’ANALISI L’impiego di musica di sottofondo si amplia anche grazie allo sviluppo di società specializzate che creano playlist personalizzate per i clienti a dimostrazione che il mercato dei diritti è sempre più strategico per le imprese discografiche ed editoriali. Proprio in questi giorni è in fase di recepimento in Italia la Direttiva europea sulla gestione delle società collettive, tra le quali SCF, ma anche SIAE. LO SCENARIO Lo stesso Governo ha intenzione di seguire con attenzione il recepimento, tanto che i criteri di delega sono stati preceduti da un’audizione del ministro Dario Franceschini in Parlamento. È presumibile che entro la fine dell’estate la normativa comunitaria venga definitivamente integrata nel l’ordinamento italiano