Contenuti digitali, le opportunità oltre la pandemia: quali prospettive per l’Italia
Molti mesi sono passati dall’inizio della crisi pandemica legata al Covid-19 e – mentre prosegue la campagna vaccinale e con il green pass ci si avvia verso una stagione di maggiore normalità – è possibile cominciare a tracciare un bilancio, valutando di fronte a quali prospettive si trova l’industria dei contenuti dopo quella che è stata una lockdown economy trasformatasi poi in un’economia di resilienza e di ripresa. L’aspetto più interessante, soprattutto per un Paese come l’Italia, è osservare come l’innovazione digitale abbia giocato un ruolo rilevante durante la pandemia. Cosa è avvenuto durante la pandemia L’Italia è entrata nell’era Covid con un indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI 2020) della Commissione europea in 25° posizione su 28 Stati membri dell’UE, davanti solo a Romania, Grecia e Bulgaria. Il punteggio italiano era di ben 9 punti inferiori alla media UE (43,6 vs 52,6). A un basso livello di competenze digitali si associava un altrettanto basso “Uso dei servizi Internet”. In questa dimensione l’Italia risultava al 26° posto con un divario importante rispetto al resto dell’Ue: il 17% delle persone non aveva mai utilizzato Internet (9% in Ue, 5% in Germania); solo il 48% utilizzava servizi bancari online (66% in Ue e in Germania); attività online come lettura di notizie, shopping e vendita erano particolarmente poco diffuse. Nell’ambito dei contenuti digitali l’Italia era invece in parte già in una fase espansiva: per quel che riguarda i dati relativi a musica, gaming e video online, l’Italia del 2020 era già maggiormente in linea con i trend comunitari,...
08/09/2021

