Come l’intelligenza artificiale cambia l’industria discografica
L’intelligenza artificiale è parte integrante del futuro industria musicale, per il modo in cui: concorre alla creazione pratica della musica; contribuisce alle scelte data-driven dell’industria musicale su cosa puntare e come modificare e promuovere un prodotto (così come accade per l’industria cinematografica); concorre all’ascolto – sulle proposte che le piattaforme fanno agli utenti e alle scelte di questi ultimi. AI nell’industria musicale, com’è cambiato il nostro modo di ascoltare In realtà, gli effetti della pervasiva presenza di AI nell’industria musicale sono già ampiamente visibili oggi: di fatto l’intelligenza artificiale costituisce un sempre più consistente ausilio in diversi segmenti del settore. Il primo e più evidente impatto dell’intelligenza artificiale si verifica ogni giorno tramite due strumenti di consumo quotidiano di musica presenti nelle nostre case o sui nostri device: lo streaming e gli smart speaker. Da tempo ormai le piattaforme come Spotify, Apple Music, Amazon operano infatti integrando forti elementi di AI nelle proprie applicazioni. Ogni giorno, su una piattaforma come Spotify vengono caricate oltre 40 mila canzoni, ovvero oltre 14 milioni e mezzo in un anno: è un enorme bagaglio di informazioni, generi musicali che necessita di essere trasferito agli ascoltatori tramite sistemi che possano riconoscere le passioni e gli interessi dei fan a livello globale. Gracenote, una società di Nielsen, fa ad esempio largo utilizzo di intelligenza artificiale per fornire dati di ausilio alle piattaforme e creare playlist come “recommendations of the day”. Sempre guardando a Spotify, un altro esempio è “Discover Weekly“, che ha raggiunto 40 milioni di persone nel primo anno in cui è stato...
23/07/2020