Crisi del live e boom dello streaming: che Sanremo sia l’inizio di una nuova fase per la musica
Mentre fervono i preparativi e le prove degli artisti in vista del prossimo Festival di Sanremo proviamo a fare un bilancio sull’anno appena trascorso e sullo stato del settore nel secondo anno di pandemia. La situazione nel mondo della musica dal vivo e in generale dello spettacolo resta tuttora molto critica: la nuova recrudescenza dei contagi a causa di Omicron ha portato a rinvii e stop di date invernali, e allo stato attuale anche la pianificazione della stagione primaverile/estiva resta sotto una nube di incertezza. Il settore della musica live ha pagato in Italia un prezzo altissimo: di recente il Presidente di SIAE, Mogol, ha scritto una lettera aperta alle istituzioni ricordando la gravità della situazione e gli impatti occupazionali. Il coordinamento di Bauli in Piazza parla di un 30% di professionalità che negli ultimi due anni ha abbandonato il settore, cercando occupazione altrove: un danno enorme che avrà un forte impatto sul futuro. La musica live è di fatto in uno stato di crisi: le associazioni Arci (Associazione Ricreativa e Culturale Italiana), Assomusica (Associazione Italiana Organizzatori e Produttori Spettacoli di Musica dal Vivo) e KeepOn LIVE (Associazione di categoria Live Club e Festival italiani), alla luce delle nuove limitazioni imposte dal Governo con il Decreto Festività, hanno chiesto adeguate misure per i live club, per tutte le strutture adibite a musica dal vivo e spettacolo, per gli operatori e per tutti i lavoratori del settore necessarie alla loro sopravvivenza quali ammortizzatori sociali e prolungamento della cassa integrazione, indennizzi per la...
20/01/2022