Twitter nei guai per la musica in streaming: perché gli editori Usa chiedono 250 milioni
Mentre Elon Musk era impegnato nel suo tour europeo dove, fra gli altri, ha incontrato la premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani in Italia e Emmanuel Macron in Francia, diciassette società di edizioni musicali americane, tra le quali tutte le major e molti indipendenti, coordinati dall’associazione statunitense NMPA, hanno dato il via ad una causa per la massiva e ripetuta violazioni dei diritti d’autore su migliaia di composizioni musicali messe illegalmente in condivisione sulla piattaforma. Le richieste degli editori contro Twitter Si tratta di un’azione civile con la richiesta di un risarcimento dei danni e un provvedimento ingiuntivo per violazione intenzionale del copyright di Twitter. Secondo gli editori, Twitter alimenta la propria attività con innumerevoli copie contraffatte di “composizioni musicali, che violano i diritti esclusivi degli editori” e di altri ai sensi della legge sul copyright. Mentre numerosi concorrenti di Twitter riconoscono la necessità di licenze e accordi adeguati per l’uso “di composizioni musicali sulle loro piattaforme, Twitter no, generando così una massiccia violazione del copyright che danneggia i creatori di musica”. Gli editori musicali, come noto, posseggono i diritti sulle composizioni musicali, a differenza della case discografiche che posseggono l’esclusiva sulla registrazione, ovvero il brano. Un’attività illecita tutt’altro che casuale L’attività illecita pervasiva in questione in questo caso non è casuale. Mentre la piattaforma Twitter è nata come destinazione per brevi messaggi di testo, Twitter nel tempo ha ampliato il proprio modello di business per competere in modo più aggressivo con altri siti di social media per utenti, inserzionisti...
20/06/2023