Musica in streaming: verso nuovi modelli di remunerazione “artistic-centric”
La crescita dello streaming che, in Italia, rappresenta ormai l’81% dei ricavi del settore, è stata spesso accompagnata dal dibattito sulle economie in gioco e sulla loro sostenibilità per gli artisti. In UK, ad esempio, l’autorità per la concorrenza ed il mercato ha analizzato gli aspetti economici legati alla remunerazione degli aventi diritto in lungo report pubblicato nel 2022. Streaming musicale: un nuovo modello di remunerazione “artist-centric” Complessivamente il mercato dello streaming musicale, nel 2022, ha generato 17,5 miliardi di dollari a livello globale e Goldman Sachs stima che nel 2030 questo segmento possa superare i 40 miliardi. In tale contesto, dopo anni di dibattito su potenziali modelli alternativi all’attuale, basato sul principio del pro-rata, nei giorni scorsi Universal Music e la piattaforma francese Deezer hanno annunciato l’introduzione di un nuovo modello di remunerazione noto come artist-centric che verrà lanciato il prossimo mese in Francia e poi in altri mercati nel corso del 2024. Si tratta sicuramente di un modello rivoluzionario che avrà un deciso impatto sul mercato e che mette al centro gli artisti professionisti. Una rivalutazione dell’approccio per la promozione musicale L’analisi dei dati di Deezer ha infatti dimostrato che i fan consumano principalmente musica degli artisti che amano e mostrano poco interesse per la musica degli hobbisti o per la musica funzionale. L’attuale confusione dei contenuti sta degradando l’esperienza dei fan e impedendo la scoperta degli artisti che hanno un valore per la comunità musicale. Ad esempio, il 97% di tutti gli uploader sulla piattaforma Deezer ha generato solo il 2% degli stream totali. Mentre solo il 2% di tutti...
08/09/2023

